Limite Critico HACCP: cos’è, come definirlo e perché è fondamentale
- Eko03
- 4 giorni fa
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Indice
Cos’è un limite critico HACCP e la differenza con un CCP
Quando e perché definire un limite critico e come stabilirlo
Esempi di limiti critici nei processi alimentari
Limiti critici vs limiti di accettazione: differenze e implicazioni
Monitoraggio, gestione e conseguenze del superamento dei limiti critici
Come aggiornare i limiti critici nel manuale HACCP
Conclusioni
1. Cos’è un limite critico HACCP e la differenza con un CCP
Nel sistema HACCP, un CCP (Punto Critico di Controllo) è una fase del processo produttivo
che è essenziale che sia monitorata per poter prevenire, eliminare o ridurre un rischio. Per
poterlo controllare, è fondamentale che si stabilisca un limite critico, ossia un valore entro cui il CCP deve rientrare.
In pratica:
Il CCP è la fase in cui si applica un controllo (es. cottura, raffreddamento, stoccaggio).
Il limite critico è il valore specifico che non deve essere superato (es. cottura ≥75°C al cuore del prodotto).
Non rispettare un limite critico significa che la sicurezza del prodotto è potenzialmente compromessa, rendendo obbligatoria un’azione correttiva immediata. La definizione corretta di questi limiti è quindi fondamentale per il buon funzionamento di un piano HACCP.
2. Quando e perché definire un limite critico e come stabilirlo
Definire i limiti critici è il terzo principio fondamentale dell’HACCP. Ogni volta che si identifica un CCP, è necessario stabilire un limite critico chiaro, misurabile e giustificato scientificamente.
Perché è importante:
Ti permette di verificare oggettivamente la sicurezza degli alimenti
Aiuta a prevenire errori e contaminazioni prima che raggiungano il consumatore
È richiesto dalla normativa (Reg. CE 852/2004)
Come stabilirli:
Basandosi su evidenze scientifiche, linee guida ufficiali (ASL, ISS), regolamenti UE
Devono essere misurabili con strumenti affidabili (termometri, pH-metri, cronometri)
Devono essere realistici e applicabili nel contesto operativo dell’azienda
Fonti di riferimento:
Regolamenti europei
Manuali HACCP regionali
Documenti tecnici di settore
Studi scientifici e raccomandazioni di esperti
3. Esempi di limiti critici nei processi alimentari
Processo | Parametro | Limite Critico |
Cottura carne/pollo | Temperatura | ≥ 75°C al cuore del prodotto |
Raffreddamento alimenti cotti | Tempo/temperatura | Da +65°C a +10°C in massimo 2 ore |
Conservazione refrigerata | Temperatura | Tra 0°C e +4°C |
Conservazione congelata | Temperatura | ≤ -18°C |
Sanificazione utensili | Tempo/temp. | ≥ 80°C per almeno 5 minuti |
Controllo acqua potabile | Cloro libero | 0,2–0,5 mg/L |
4. Limiti critici vs limiti di accettazione: differenze e implicazioni
Il limite critico non è da confondersi con il limite di accettazione, in quanto in realtà il
secondo è ritenuto complementare del primo. Infatti, il limite di accettazione è un valore che, se superato, non identifica un rischio per la sicurezza alimentare, poiché il CCP è ancora
controllato, ma evidenzia che un determinato parametro sta iniziando ad essere fuori
controllo, pur rimanendo entro i limiti di accettabilità.
Aspetto | Limite Critico | Limite di Accettazione |
Finalità | Sicurezza alimentare | Valore guida anche perconfermare anche la validità di un processo |
Obbligatorietà | Obbligatorio ai sensi dell’HACCP | Facoltativo- in base a delle valutazioni interne di verifica delle procedure |
Superamento | Richiede azione correttiva immediata | Può generare azioni correttive preventive o un aumento di monitoraggio |
Rilevanza normativa | Sì (Reg. CE 852/2004) | No (interno all’azienda) |
Esempio | Cottura >75°C | Conservazione della frutta +5°C |
Il mancato rispetto di un limite critico è una non conformità grave, mentre il superamento di un limite di accettazione può portare a problemi di qualità, ma non necessariamente di sicurezza.

5. Monitoraggio, gestione e conseguenze del superamento dei limiti critici
Il monitoraggio dei limiti critici deve essere continuo, documentato e verificabile. Le registrazioni devono essere precise, facilmente accessibili e archiviabili per almeno 6 mesi (o più, secondo normativa o audit).
Se un limite critico viene superato:
L’alimento deve essere isolato immediatamente
Si effettua una valutazione del rischio con eventuale smaltimento
Si intraprende un’azione correttiva documentata (riparazione, rilavorazione, modifica procedura)
Si verifica la causa dell’errore per evitare che si ripeta
Conseguenze in caso di mancato rispetto:
Sanzioni amministrative (fino a 6.000€ secondo il D.Lgs. 193/2007)
Ispezioni straordinarie da parte della ASL
Richiami e sequestri dei prodotti non conformi
Sospensione o revoca della certificazione HACCP
Danni alla reputazione dell’azienda e possibili azioni legali
6. Come aggiornare i limiti critici nel manuale HACCP
Il manuale HACCP non è un documento statico. Ogni volta che:
Cambia una materia prima, un fornitore o una procedura
Vengono introdotti nuovi macchinari o processi
Cambia la normativa di riferimento
Si verificano problemi o non conformità durante audit o controlli
è necessario rivedere e aggiornare la valutazione del rischio e l’identificazione dei
CCP, e contestualmente evidenziare i nuovi limiti critici da controllare.
L’aggiornamento deve essere documentato con data, motivazione e firma del responsabile. Questo dimostra la proattività dell’azienda e la sua attenzione alla sicurezza alimentare.
7. Conclusioni
I limiti critici HACCP rappresentano uno strumento essenziale per garantire che il tuo processo produttivo sia sicuro, controllato e conforme alle normative. Sapere cosa monitorare, quali valori non devono essere superati e cosa fare in caso di errore è ciò che fa la differenza tra un’azienda conforme e una a rischio.
Non si tratta solo di rispettare una norma, ma di tutelare i tuoi clienti, la tua reputazione e la sostenibilità della tua attività.
Se hai bisogno di supporto per identificare o aggiornare le tue procedure HACCP, contattaci: possiamo aiutarti a costruire un sistema di autocontrollo efficace e personalizzato.
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