Le mosche sono tra gli insetti più comuni e fastidiosi che possiamo incontrare, soprattutto nei mesi estivi. Ma la loro presenza non è solo irritante, e va ben oltre un semplice disagio.
In particolare negli ambienti aziendali - sia in quelli legati della filiera alimentare, ma anche uffici, magazzini, ospedali e scuole - le mosche possono rappresentare un serio rischio per la salute pubblica.
La contaminazione, la trasmissione di malattie e il potenziale danno della reputazione aziendale sono problemi che possono scaturire da una infestazione di mosche, per questo è fondamentale prestare attenzione alla presenza di questi insetti e affrontarla prontamente.
In questo articolo, esploreremo perché questi insetti sono pericolosi, come riconoscere i segni di un’infestazione e le soluzioni per eliminarle definitivamente (con la disinfestazione mosche).
Quali tipi di mosche esistono?
Innanzitutto bisogna distinguere tra:
mosche pungitrici: come la mosca cavallina o delle stalle, detta comunemente tafano, pungono e generano anche gravi reazioni allergiche;
mosche lambitrici: costituite da un apparato buccale costituito da una proboscide, che dunque “risucchia” il cibo.
Esistono moltissime di specie di mosche lambitrici, ma
i problemi più comuni sono causati da:
mosche domestiche (le più comuni);
calliphora vomitoria o moscone blu della carne, oppure semplicemente "moscone" (caratterizzata da una distintiva colorazione metallica blu-verde, anche se spesso presenta una colorazione grigia o nera).
Ciclo di vita e alimentazione delle mosche
Questi esemplari attraversano quattro fasi distinte del loro ciclo di vita: uovo, larva, pupa e adulto.
Le mosche femmine possono deporre centinaia di uova alla volta (400-600 uova per quanto riguarda la mosca domestica); queste vengono deposte in materia organica in decomposizione (spazzatura, escrementi o carne marcia).
Dopo che le uova si schiudono, emergono le larve, le quali si nutrono del materiale circostante.
Passata la fase di transizione in cui viene denominata pupa, la mosca diventa un esemplare adulto e inizia di nuovo il ciclo, accoppiandosi e proliferando molto velocemente.
Le mosche si nutrono di sostanze organiche in decomposizione, ma amano cibarsi anche di rifiuti organici, escrementi ed alimenti destinati al consumo umano. Per questo, non è per nulla raro vederle laddove si trovano accumuli di cibo, spazzatura e altri materiali organici.
I pericoli di un'infestazione di mosche
La dieta delle mosche e le loro abitudini di alimentazione le rendono vettori di diverse malattie.
Infatti, le mosche possono trasportare oltre 100 patogeni, inclusi quelli che causano la dissenteria, il colera, la tubercolosi e la salmonella, vermi intestinali e molti altri.
Posandosi continuamente su sostanze in decomposizione e successivamente su cibo per il consumo umano, le mosche possono trasferire facilmente questi patogeni, creando fenomeni di contaminazione incrociata.
Non dimentichiamo che, tramite la loro saliva e tramite la defecazione, possono trasmettere ulteriori patogeni, ovvero quelli che trasportano nel loro corpo (contaminazione diretta).
Ovviamente un’infestazione di mosche, oltre che pericolosa per la salute pubblica, può anche risultare estremamente dannosa per la reputazione di aziende e imprese, suggerendo scarsa igiene e portando anche a violazioni delle normative sanitarie (con conseguenze legali).
Quali sono i segnali di un’infestazione di mosche?
Notare la presenza qualche mosca rumorosa nell’ambiente aziendale non è automaticamente segno di un’infestazione in corso. Tuttavia risulta fondamentale riconoscere i segnali di un’infestazione da mosche per intervenire tempestivamente.
Aumento del numero di mosche: un'evidente e costante presenza di mosche in una determinata area può essere il segnale più ovvio di un'infestazione in corso.
Presenza di piccolissime macchie scure (escrementi di mosche): è importante ispezionare le aree in alto delle stanze, le lampade e le pareti, nonché luoghi difficilmente accessibili e pulibili come i canali di scolo, gli scarichi.
Presenza di uova o larve vermiformi, specialmente in luoghi umidi o vicino a fonti di cibo in decomposizione.
Perché le mosche sono così difficili da combattere?
Spesso si pensa che, affidandosi a metodi e rimedi casalinghi o fai-da-te (come spray insetticidi o la carta moschicida) si riesca ad eliminare le mosche in maniera efficace. E questo è dovuto alla convinzione che questi insetti non siano poi così pericolosi o difficili da eliminare.
In realtà non è affatto così.
Le mosche sono difficili da combattere perché questi insetti hanno la capacità di riprodursi rapidamente e di trovare numerosi luoghi idonei per la deposizione delle uova, rendendo i metodi di controllo domestici spesso inefficaci.
Inoltre, le diverse fasi del ciclo di vita delle mosche possono coesistere simultaneamente (nel luogo infestato si ritrovano simultaneamente uova, larve, pupe e mosche adulte), richiedendo un approccio mirato e specifico per ogni fase.
Per questo la soluzione migliore, soprattutto se in ambiente aziendale, è rivolgersi a dei professionisti della disinfestazione, esperti che conoscono molto bene le tecniche per eliminare definitivamente le mosche.
Come funziona una disinfestazione mosche?
La disinfestazione di mosche, mosconi e tafani, detta anche demuscazione, si effettua con sistemi di disinfestazione, che può essere:
larvicida: per interrompere il ciclo di vita dell'insetto nella sua fase larvale, prevenendo così la maturazione in insetti adulti;
adulticida: ovvero l'eliminazione degli insetti adulti mirata a interrompere il loro ciclo di sviluppo.
Noi di Eko03 scegliamo di utilizzare sistemi di infestazione quanto più sostenibili.
A seguito di un sopralluogo, volto a identificare i focolai dell’invasione, si provvederà a trattare le zone dove le mosche sono più attive e in cui si rileva la presenza di larve.
Vengono utilizzati ed erogati prodotti specifici nell'ambiente che permetteranno la completa eliminazione del problema (potrebbe essere necessaria l’alternanza di principi attivi diversi, per evitare forme di resistenza da parte degli insetti).
La trappola fotocromatica
Un’altra soluzione utilizzata nella demuscazione è costituita sono le trappole luminose a luce UV, come la trappola fotocromatica.
La trappola utilizza una luce UV specifica per attrarre le mosche che, una volta vicine alla trappola, vengono catturate su una superficie appiccicosa o in una camera di contenimento.
A differenza di altri metodi, la trappola fotocromatica non utilizza sostanze chimiche tossiche, rendendola adatta per proteggere ambienti alimentari (bar, ristoranti ecc.) dall'infestazione.
A chi rivolgersi per risolvere il problema?
Noi di Eko03 siamo specializzati nella disinfestazione professionale di diversi agenti infestanti, tra cui le mosche. I nostri clienti operano nel settore alimentare, ospedaliero e dell'hôtellerie.
Se anche tu hai bisogni di aiuto per eliminare le mosche, non esitare a contattarci.
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